I principali ectoparassiti del cane e del gatto

Con l’arrivo della bella stagione, si ripresentano puntualmente anche zecche, pulci, flebotomi e zanzare, e con esse il pericolo delle malattie infettive da loro trasmesse.

Gli ectoparassiti del cane e del gatto

Zecche, pulci, flebotomi e zanzare rappresentano i quattro principali parassiti del cane e del gatto.
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Zecche

Le zecche, artropodi  appartenenti alla classe degli Aracnidi, si nutrono del sangue dei vertebrati (ospite) su cui si attaccano.
Le zecche che infestano il cane e/o il gatto appartengono alla famiglia delle Ixodidae, dette anche “zecche dure”, sono pressoché endemiche in tutta Europa ed appartengono principalmente ai generi Rhipicephalus, Dermacentor e Ixodes.
Benché l’habitat preferito dalle zecche sia costituito da campi erbosi, cespugli ed ecosistema boschivo in genere, le zecche si sono perfettamente adattate agli ambienti domestici quali giardini, parchi, fattorie, canili, e possono facilmente essere trasportate ovunque (terrazzi, abitazioni, ecc.).
Il loro sviluppo si svolge attraverso 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Per mutare da uno stadio all’altro, la zecca necessita di un pasto di sangue. L’intero ciclo vitale si completa in settimane, mesi o anni, e la durata varia a seconda della specie, della disponibilità di un ospite e più in generale dalle condizioni ambientali quali la temperatura.
In genere le larve e le ninfe sono presenti in primavera e in autunno, mentre gli adulti in estate. Laddove le condizioni ambientali sono particolarmente favorevoli come ad esempio nelle abitazioni le zecche possono essere attive tutto l’anno.

Pulci

Le pulci sono insetti privi di ali, ematofagi, che infestano mammiferi ed uccelli. In Europa la specie di pulci che si rinviene più frequentemente su cani e gatti è la Ctenocephalides felis, seguita dalle specie Ctenocephalides canis.
Solo gli stadi adulti si possono rinvenire sugli ospiti mentre le uova e gli stadi immaturi (larve e pupe) si ritrovano nell’ambiente.
Sul totale di una popolazione infestante, solo il 5% è costituito da pulci adulte che possono assalire i nostri pets ed in casi estremi anche noi stessi. Il 95% è rappresentato invece da uova e larve immature che vivono nell’ambiente e che qui compiono il loro ciclo biologico di sviluppo alimentando così una continua presenza di pulci adulte attorno a noi.
Per tale motivo, per combattere le infestazioni da pulci, non si può prescindere dal trattare anche l’ambiente (sia interno che esterno) che gli animali sono soliti frequentare. Senza dimenticare che i luoghi di maggior concentrazione delle uova sono quelli in cui l’animale trascorre il suo tempo come es. cucce, tappeti, ecc.
Gli stadi del ciclo di vita di una pulce sono adulto, uovo, larva e pupa (bozzolo). Dalle uova si schiudono le larve che si nutrono di deiezioni di pulci adulte e altro materiale organico. Dopo 7-10 gg la larva si trasforma in pupa e da questa emerge l’adulto. La pupa è in grado di sopravvivere senza alimentarsi nell’ambiente per mesi in attesa di un ospite. In condizioni ambientali favorevoli il ciclo di sviluppo completo della pulce può concludersi in 14 giorni.
In genere, l’infestazione da pulci è maggiore nel periodo che va dalla primavera all’inizio dell’autunno, quando le condizioni climatiche sono più favorevoli allo sviluppo delle larve, ma le pulci rappresentano per tutto l’anno una costante preoccupazione, anche quando meno te lo aspetti, nella stagione invernale. Le pulci, infatti, si sono perfettamente adattate all’ambiente domestico dove trovano le condizioni ideali per lo svolgimento ininterrotto del loro ciclo indipendentemente dalla stagione.

Flebotomi

II flebotomi, conosciuti anche come pappataci, sono insetti appartenenti all’ordine dei Ditteri simili alla zanzara e possono anche essere responsabili della trasmissione di virus e protozoi. Tra questi ultimi il più importante è Leishmania infantum, causa di una grave malattia del cane potenzialmente pericolosa anche per l'uomo.
I flebotomi, sono di piccole dimensioni (2-4 mm) ed una fitta peluria ricopre il loro corpo, ali comprese. Mentre entrambi i sessi si nutrono di succhi zuccherini vegetali, solo  le femmine sono ematofaghe (succhiano il sangue di un ospite, animale o uomo che sia) per procurarsi l’apporto proteico necessario alla produzione e deposizione delle uova.
I flebotomi sono generalmente attivi durante il crepuscolo e le ore notturne. Durante il giorno tendono a evitare  la luce del sole e a nascondersi in ambienti freschi e umidi come stalle, pollai, abitazioni, fessure e cavità dei muri.
I flebotomi sono scarsi volatori. Il volo di questi insetti consiste in brevi “salti” che gli permettono di raggiungere distanze limitate (100-200 m), ma trasportati dal vento possono percorrere lunghe distanze (circa 2 km).
Il loro ciclo di vita comprende 4 fasi: uovo, 4 stadi larvali, pupa ed adulto. Lo sviluppo degli stadi immaturi richiede luoghi umidi e ricchi di materiale organico quali fessure del terreno, lettiera forestale, cavità degli alberi, ricoveri di animali, ecc.

Zanzare

Le zanzare sono insetti dell’ordine dei Ditteri appartenenti alla famiglia Culicidae, lunghi all’incirca 1 cm, dal corpo esile ed affusolato, caratterizzati dalla presenza sul capo di una lunga proboscide usata sia per pungere ospiti vertebrati e succhiarne il sangue sia per nutrirsi di sostanze zuccherine di origine vegetale.
Cosi come per i flebotomi, solo la femmina è ematofaga ed il sangue che ingerisce lo usa principalmente per la produzione  e la maturazione delle uova.
Le zanzare si trovano soprattutto nelle zone dove vi è la presenza di acqua, come stagni, pozze d’acqua, sottovasi, copertonipiccoli specchi d’acqua e generalmente dove vi è ristagno d’acqua. Le zanzare, infatti, si riproducono in ambienti acquatici. In pochi giorni dalla deposizione, dall’uovo si schiudono le larve che vivono e si sviluppano in acqua trasformandosi in pupe. La pupa è uno stadio in cui i tessuti e le strutture larvali vengono demolite e si formano quelle adulte. Una volta formatesi le strutture adulte, l’involucro pupale si apre, permettendo all’adulto di sfarfallare (emergere).
Le specie che in Italia rivestono un interesse sanitario sono una dozzina, tra queste quelle di maggior interesse sono essenzialmente tre: l’Anopheles labranchiae (importante vettore della malaria nelle regioni mediterranee), la Culex pipiens (la zanzara comune) e l’Aedes albopictus (conosciuta anche come “Zanzara Tigre”).

Lotta integrata alle parassitosi esterne del cane e gatto

Gli ectoparassiti sono portatori di problemi importanti per il cane, il gatto e gli altri animali domestici.
Pulci, zecche, oltre a poter causare dermatiti e allergie possono veicolare pericolose malattie protozoarie come la piroplasmosi nel cane, e batteriche come l’emobartonellosi nel gatto.
Le zanzare ed i flebotomi in particolare con le loro punture provocano arrossamenti cutanei e ponfi, responsabili di intenso prurito. Sono inoltre causa della trasmissione di importanti e gravi patologie come la filariosi cardiopolmonare nel cane e gatto e la leishmaniosi canina.
Sia gli insetti volanti che le pulci e le zecche possono essere pericolosi anche per l’uomo perché responsabili di gravi zoonosi (es. leishmaniosi, malattia di Lyme, rickettsiosi, ecc.).
La difesa e la prevenzione sono quindi aspetti importanti per una protezione efficace.
Il mercato oggi offre una vasta gamma di prodotti antiparassitari esterni per il cane ed il gatto tra cui scegliere. Sono disponibili prodotti sotto forma di spot-on, shampoo, spray e collari. Ciascuno di essi è caratterizzato da una propria azione, durata, efficacia e praticità di impiego, per tale motivo è consigliabile farsi accompagnare nella scelta dell’antiparassitario da usare dal proprio Veterinario di fiducia che saprà consigliare il trattamento più adeguato alle esigenze individuali.
Pur trattando con regolarità l’animale, le reinfestazioni possono ripresentarsi con frequenza e costanza anche nella stessa stagione o tutto l’anno.
Infatti, i parassiti esterni del cane e del gatto, il cane e il gatto e l’uomo hanno in comune una cosa molto importante, l’ambiente in cui convivono.
Per perpetuare il loro ciclo biologico, i parassiti esterni del cane e del gatto fanno uso dell’ambiente in cui gli animali convivono con l’uomo sfruttandolo nel modo per loro più efficiente.
Una soluzione a questo problema passa attraverso l’adozione di strategie e sistemi di controllo del ciclo del parassita ove questo si perpetui. In questi casi è utile trattare l’ambiente i cui vive il tuo animale con un insetticida appropriato. Chiedi sempre consiglio al tuo Veterinario.
Un corretto programma di trattamento, unitamente ad una buona e specifica gestione dell’ambiente, permette un controllo ottimale delle infestazioni da pulci, zecche, flebotomi e zanzare.

Bibliografia disponibile su richiesta.

Per ulteriori informazioni scrivi a: vetline@formevet.it

Cane e gatto
Antiparassitari esterni: come proteggere i vostri cani e gatti dai piccoli ospiti indesiderati

La primavera sta sbocciando, e con essa la voglia dei nostri amici cani e gatti di giocare e trascorrere più tempo all’aperto, per godersi il verde e le piacevoli temperature del periodo. 
Ma la primavera, purtroppo, nasconde anche delle insidie, molto piccole ma decisamente fastidiose: i parassiti esterni, come le pulci, le zecche, i flebotomi (o pappataci) e le zanzare.
Esistono in commercio diverse tipologie di antiparassitari esterni, ognuna delle quali può essere più o meno adatta al vostro pet. Scopriamole insieme, evidenziando di ognuna le principali caratteristiche.